Meloni occupa la Rai, spot a ‘Domenica In’ per la premier “latitante”: le pastarelle con Mara Venier meglio di una conferenza

A una conferenza stampa, che da cui è assente da oltre 250 giorni, o ad una intervista di qualche giornale “compiacente”, ha preferito il salotto nazional-popolare di Maria Venier su Rai1, una ospitata in cui la domanda più ficcante è stata: “Mi dice un suo ricordo del pranzo della domenica?”.
È questa la tv che piace a Giorgia Meloni, la premier che dalla festa dei giovani di Fratelli d’Italia è riuscita nel capolavoro di denunciare come il grosso di tv e stampa siano schierati contro di lei, mentre ad ora di pranzo appariva a ‘Domenica In’ per dialogare con Mara Venier di cucina italiana, il tutto ad una settimana dal cruciale voto regionale nelle Marche.
L’occasione per la presidente del Consiglio è stato l’evento realizzato dai ministri Francesco Lollobrigida e Alessandro Giuli, in asse con l’Anci, “il pranzo della domenica”, per tirare la volata alla candidatura della cucina italiana come patrimonio dell’Unesco.
Così, affiancata da un attonito sindaco di Roma, il Dem Roberto Gualtieri, e da Paolo Bonolis e Sabrina Ferilli, il tutto supervisionato dal potentissimo sottosegretario al Mic Gianmarco Mazzi, Meloni racconta della sua giovinezza. “Passavo il pranzo della domenica con i nonni, era legato alle pastarelle”, racconta in tv la premier, particolarmente a suo agio nel rispondere a “zia Maria”, mentre la stampa italiana attendere da oltre 250 giorni di poter porre le proprie domande alla presidente del Consiglio in una conferenza stampa ad hoc.
Ma solo io trovo inquietante questa roba con Mara Venier su #TeleMeloni ? Dobbiamo chiedere a #Meloni il ricordo del suo pranzo a #DomenicaIn? Immagino sia questo il tipo di domande cui Giorgia madre e donna risponde con piglio duro e senza paura perché «non è ricattabile» come… pic.twitter.com/uuIO72co6S
— Ciro Pellegrino (@ciropellegrino) September 21, 2025
Una sceneggiata che fa infuriare le opposizioni. Il Partito Democratico definisce l’intervento di Meloni su Rai1 “uno spottone”. “Giorgia Meloni continua a rifiutarsi di venire in Parlamento a spiegare cosa farà l’Italia rispetto al riconoscimento dello Stato di Palestina e alle sanzioni per il governo israeliano. Però continua a trovare il tempo di confezionare spot elettorali sul servizio pubblico. Oggi ci spiega su RaiUno, la ammiraglia della sua TeleMeloni, quali pranzi e quali pasticcini preferisce mangiare la domenica. Il tutto mentre Canada, Regno Unito e Australia annunciano il riconoscimento dello Stato di Palestina e si aggiungono ai tanti altri Stati che provano a dare il loro contributo per porre fine all’occupazione illegale di Gaza e ai crimini del governo di Netanyahu”, è l’accusa che arriva dalla segretaria Dem Elly Schlein.
I componenti del Movimento 5 Stelle in Vigilanza Rai, commissione bloccata da oltre un anno dalla stessa destra che non ha i numeri per eleggere Simona Agnes alla presidenza dell’azienda, denunciano come la Rai abbia “toccato il fondo”, una “operazione indecente, pagata con i soldi del servizio pubblico, che ormai non è più servizio ma strumento di regime”.
Rai che ha risposto con una nota “lunare” in cui rivendica quanto mandato in onda domenica, definendo il programma “una pagina di autentico Servizio Pubblico nel racconto della cultura, delle tradizioni, della nostra industria e della promozione dell’Italia a livello internazionale”.
Appaiono lontanissime le parole spese cinque anni fa dalla stessa Giorgia Meloni, all’epoca saldamente all’opposizione del governo Conte, in cui parlava di “Corea del Nord” e annunciava interrogazioni parlamentari ed esposti all’AgCom per la presenza dello stesso Conte a ‘Domenica In’, quando però si era nel bel mezzo della pandemia di Covid-19.
Cinque anni fa Meloni protestava per la presenza di Conte a #DomenicaIn nel pieno dell’emergenza Covid. “Benvenuti in Corea del Nord”, annunciava esposto AgCom e interrogazione Vigilanza Rai. Oggi invece… pic.twitter.com/QkBQgQFPAU
— Giuseppe Candela (@GiusCandela) September 21, 2025
D’altra parte l’allergia della premier alla stampa, o meglio a quella non schierata con la destra, è nota. Lo aveva spiegato lei stessa durante un fuorionda catturata dai microfoni mentre discuteva con il presidente statunitense Donald Trump. “Io non voglio mai parlare con la stampa italiana. Meglio non prendere domande”, aveva sussurrato la presidente del Consiglio a Washington, ospite di Trump.
l'Unità